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  • L’ATTIVITÀ DI MEDICO VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA PUÒ PRESENTARE RILIEVI DI CONFLITTO DI INTERESSI CON LA FUNZIONE DI PRESIDENTE DI UN’ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA PRESSO CUI SVOLGE ATTIVITÀ DI RECUPERO E RIABILITAZIONE IN MERITO ALLE PATOLOGIE COMPORTAMENTALI DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE, CON CONSEGUENTE APERTURA DI UN AMBULATORIO VETERINARIO PRESSO LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE?
     È bene chiarire che, per il Veterinario in regime di Libera Professione, il conflitto di interessi si può verificare quando il comportamento e le scelte professionali riguardanti la salute del paziente, la salute pubblica e il benessere animale possono essere alterati da un interesse secondario, come la ricerca di un vantaggio personale di qualunque natura. Normalmente, il vantaggio personale viene ricondotto alla possibilità di maggiori guadagni o di un accresciuto prestigio, personale e professionale.  Tuttavia, perché si versi in una condizione di conflitto di interessi, non è sufficiente che si prospettino vantaggi di tale natura: è necessario che, per conseguire tali vantaggi, il professionista sia portato a condizionare negativamente le proprie scelte professionali, a discapito della salute e del benessere degli animali, nonché della salute pubblica. Nel caso in esame, nulla di tutto ciò pare ipotizzabile, nel senso che, non solo non si intravede un ingiusto profitto da parte del Medico Veterinario, ma neppure una qualsiasi compressione qualitativa delle prestazioni che verrebbero fornite. 
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